Ci ho messo un po’ per metabolizzarlo.
Il gesto di togliersi quella medaglia dal collo come fosse una macchia da cancellare.
Da calciatori che militano nei maggiori club europei e che difendono i colori di una gloriosa nazione, non è stato bello da vedersi.
Che il pubblico…
…fischi sull’inno nazionale è certamente deprecabile, ma lo è ancora di più il gesto di un addetto ai lavori che non è un Carneade che paga il biglietto e fa quel che vuole.
Non posso credere ad un ordine di scuderia.
Nessuno arriva a pianificare una simile bassezza.
E allora c’è un solo modo per spiegarlo:
Non voglio andare a rivedere chi sia stato il fenomeno, e nemmeno mi interessa, ma ha sbagliato alla grande.
Peggio ancora hanno fatto i pappagalli che gli sono succeduti.
Un errore enorme per molte ragioni:
- Per aver ripudiato un risultato di grande prestigio.
- L’Inghilterra è arrivata davanti a squadroni come Spagna, Germania, Francia, Portogallo, Belgio.
- Ripudiare quella medaglia vuol dire non cogliere l’onore e il rispetto che conferisce l’essere arrivati così in alto.
- L’Inghilterra è arrivata davanti a squadroni come Spagna, Germania, Francia, Portogallo, Belgio.
- Per il messaggio che comporta per tutti i giovani giocatori che lo hanno guardato.
- Un messaggio fortemente diseducativo che rende lo sport accettabile solo in un caso.
- Se perdi puoi mandare tutto a carte 48, al diavolo il Fair play, al diavolo l’onore delle armi, al diavolo questa competizione e soprattutto al diavolo chi ha vinto.
- Un messaggio fortemente diseducativo che rende lo sport accettabile solo in un caso.
A che serve che Southgate vada a dare la mano a Mancini a fine gara?
A che serve applaudire e ringraziare i tifosi dopo la sconfitta?
A che servono anni e anni di disciplina, di etica e di riconoscimento del valore di una sconfitta quale spinta da cui ripartire se poi in un minuto vanifichi tutto?
In ultima analisi vuol dire anche un’altra cosa che per un giocatore è forse la più importante:
rifiutare il fatto che hai commesso una quantità di errori e, attraverso quel rifiuto di indossare una onorevolissima medaglia, credere che quella coppa ti è stata trafugata ingiustamente.