Agostino è di Pompei ma da un bel po’ di anni umbro di adozione.
Titolare di un invidiabile curriculum agonistico nel mondo del canottaggio: 3 ori olimpici e 2 ori mondiali oltre ai vari campionati italiani. E’ stato giudicato dagli esperti un:
vogatore di eccezionale tempra atletica e tecnicamente completo
Nel 2006 è stato insignito dalla FISA (Federazione internazionale di Canottaggio) della Medaglia Thomas Keller, la più alta onorificenza nel mondo del canottaggio (mettere link wikipedia)
Attualmente è allenatore della Federazione italiana di canottaggio. Sempre pronto a qualsiasi tipo di confronto, ha accettato senza nessun dubbio di dare il suo contributo.
Ho avuto sempre la sensazione, durante gli scambi che abbiamo avuto, della sua convinzione che tutti noi abbiamo un gran desiderio di dare alla collettività, nel senso più ampio della parola.
Agostino è di Pompei ma da un bel po’ di anni umbro di adozione.
Titolare di un invidiabile curriculum agonistico nel mondo del canottaggio :3 ori olimpici e 2 ori mondiali oltre ai vari campionati italiani. E’ stato giudicato dagli esperti un:
vogatore di eccezionale tempra atletica e tecnicamente completo
Nel 2006 è stato insignito dalla FISA (Federazione internazionale di Canottaggio) della Medaglia Thomas Keller, la più alta onorificenza nel mondo del canottaggio.
Attualmente è allenatore della Federazione italiana di canottaggio. Sempre pronto a qualsiasi tipo di confronto, ha accettato senza nessun dubbio di dare il suo contributo.
Ho avuto sempre la sensazione, durante gli scambi che abbiamo avuto, della sua convinzione che tutti noi abbiamo un gran desiderio di dare alla collettività, nel senso più ampio della parola.
Potrebbe sembrare strano ma tante sono state le emozioni che si sono susseguite prima – durante e dopo il lancio del blog.
Una su tutte l’incertezza sull’essere in grado di…
…avere la costanza necessaria per tenere alte le aspettative, nonostante tutto il progetto rimanga basato su un’idea senza scopo di lucro bensì di semplice divulgazione e scambio d’idee.
Non era scontato riuscire ad arrivare alle persone in modo spontaneo e collaborativo, seppur con l’aiuto di autorevoli ideatori d’interessanti articoli
Di sicuro la voglia di mettere in pratica questo progetto era tanta quindi ho messo da parte tutti i timori che oggettivamente avevo e sono andato dritto all’obiettivo
I punti di forza
Non è facile affermare se sono stati raggiunti i traguardi prefissati anche perché possono cambiare da persona a persona ed essere misurati su basi diverse:
numero di utenti raggiunti (90000 circa)
tempo trascorso sul proprio blog (12 minuti ad utente):
numero di lettori che hanno letto fino in fondo gli articoli (52000 circa)
la quantità di articoli prodotti (130 circa)
il monitoraggio delle newsletter
Ma come in matematica anche in questo caso i numeri devono essere verificati (la prova del 9) ed io l’ho fatto soprattutto tramite le miriadi di email e messaggi che ho ricevuto e ricevo in privato
Le difficoltà
È stato un duro lavoro:
impegnarsi a formulare,
impaginare
anche gli articoli dei tanti amici che hanno collaborato
rendere quando più leggibile possibile ciò che si voleva trasmettere
investire in tempo ed energia
trovare il giusto equilibrio tra
la qualità degli argomenti
la puntualità nella pubblicazione
la quantità mensile degli articoli
Grazie ai “cosiddetti” esperti
Senza di loro sarebbe stato impossibile raggiungere questi grandi obiettivi.
La particolarità, l’originalità, il valore degli articoli e degli argomenti trattati hanno fatto in modo da dare pregio e finalizzare quanto avevo da tanto tempo nella mia testa.
Li rinomino singolarmente perché ci hanno donato, gratuitamente, delle loro riflessioni ed osservazioni nello spirito della formazione comune.
Visto che il grafico delle visualizzazioni è in continua crescita viene da sé che il primo obiettivo non è continuare a salire (me lo auguro comunque) ma rimanere costanti nelle aspettative.
Cercheremo di continuare a pubblicare articoli di buona qualità trovando un modo per stimolare e coinvolgere i tanti lettori nelle pubblicazioni inerenti alle tematiche del blog.
Si punterà a raggruppare i tanti articoli pubblicati in categorie visibili per facilitare la consultazione ed in previsione creare una newsletter
Visto le tre medaglie olimpiche alle spalle dovrebbe essere un argomento quantomeno a me familiare ma vi assicuro che tale non è.
È stato studiato che un atleta per arrivare a partecipare ad un’Olimpiade deve avere…
alle spalle 7-8 anni di preparazione specifica, tecnica, mentale e fisica, in modo da implementare quelle qualità che nel canottaggio sono indispensabili per arrivare ad essere un atleta di Alto Livello.
Come per altri sport il canottiere deve allenare la sua capacità di resistenza a carichi fisici e psichici molto elevati che possono mettere a dura prova la sua tenuta psicologica.
Deve inoltre essere capace di avere una grande duttilità in particolar modo nei rapporti interpersonali considerato che il canottaggio è prevalentemente uno sport di squadra, tranne la specialità del singolo dove il vogatore è da solo in barca.
Le specialità olimpiche nel canottaggio
1x (singolo)
2x (due vogatori di coppia)
2- (due vogatori senza timoniere)
4- (quattro vogatori senza timoniere)
4x (quattro vogatori di coppia)
8+ (otto vogatori con timoniere)
Altrettante sono le specialità femminili, a queste si aggiungono quelle specialità per vogatori che rientrano nella categoria pesi leggeri.
Come in altri sport anche nel canottaggio c’è una categoria riservata agli atleti che non superano il peso di 72,5 kg nei maschi e 69 kg per le atlete donne.
Questo chiarimento era doveroso per far capire appunto che gli atleti restano insieme in uno spazio ridottissimo, la barca, per lungo tempo durante gli allenamenti.
L’atleta di alto livello che riesce a raggiungere l’obiettivo più alto della sua vita sportiva, il “sogno” Olimpico, è assolutamente allenato e preparato a superare pressioni esterne che possono compromettere la sua tenuta psicofisica.
Tutto perfetto!
Le motivazioni
Molte volte si assiste durante le gare olimpiche ad un completo ribaltamento dei risultati da parte di equipaggi che negli anni del quadriennio olimpico hanno dominato la scena mondiale.
Le motivazioni di questo stravolgimento possono essere diverse.
Dalla preparazione specifica degli atleti, che nell’anno olimpico viene curata in maniera ottimale, alle motivazioni personali, che ogni Atleta mette in campo dando il meglio di sé stesso, proprio per raggiungere e far si che si avveri quel sogno:
Partecipare ad un’Olimpiade e, perché no, salire sul podio.
Però a fare la vera differenza oltre la preparazione, le capacità dei singoli Atleti, la bravura dell’equipaggio le capacità del team, vi è un quid in più che determina il successo, magari inatteso, da parte di un’atleta piuttosto che di un equipaggio.
Questo quid, che rimane qualcosa di indefinito, è una capacità che consente all’atleta, nei momenti topici di una competizione, di riuscire a dare qualcosa in più, mettere in campo energie psicofisiche inaspettate, rispetto agli avversari.
La “calma” fa parte di questo quid.
La calma, per me, è intesa come capacità dell’atleta di riuscire a non farsi condizionare da nessun evento esterno, di essere concentrato sull’obiettivo da raggiungere, riuscire a superare le problematiche che si possono presentare senza farsi influenzare in maniera negativa.
Tenere sotto controllo la tensione e lo stress che si sviluppa durante un evento tanto significativo per ogni Atleta è veramente qualcosa di fondamentale importanza, altrimenti si vanifica tutto quel lavoro fatto precedentemente.
Ecco perché negli ultimi anni si è assistito ad un progressivo aumento della presenza di uno psicologo sportivo negli sport di alto livello.
Si cerca di perfezionare il più possibile la preparazione e il profilo psicologico che è altrettanto importante dell’allenamento specifico, tanto per l’atleta quanto per l’allenatore.
Un connubio imprescindibile, in particolare nel canottaggio.
Da dove derivi questa particolare capacità dell’atleta è di difficile comprensione, fa parte del carattere, della personalità, dalle esperienze pregresse.
L’atleta con questa peculiarità riesce, in momenti fondamentali, a ragionare in maniera chiara a prendere decisioni in pochissimi attimi che faranno la differenza nell’esito di una competizione e che si sviluppa nell’arco medio dei 6 minuti.
La calma olimpica è una caratteristica dell’atleta che non si può trasmettere, non si può imparare, si può solo assistere alla sua più alta espressione, nel momento in cui da spettatori, siamo testimoni e viviamo le emozioni del risultato inatteso o la riconferma del successo tanto più difficile quanto più sofferto e meritato dagli atleti che hanno la fortuna e soprattutto la bravura di riuscirci.
“La calma olimpica. Chi meglio del leggendario Agostino Abbagnale può rappresentare questa espressione? Lui che resta il canottiere italiano più titolato alle Olimpiadi – ben tre ori (Seul, Atlanta e Sydney) – eppure è meno noto dei suoi due fratelloni. Misteri della vita… Intanto, buon lavoro ad Agostino, impegnato a Piediluco con la nazionale Junior.”
Era ovvio e più che doveroso chiedere ad Agostino di scriverci qualche sua riflessione, opinione o idea nello specifico sul significato della “calma olimpica”.
Contattato non si è tirato indietro e quindi noi di trainingconcept.it siamo molto contenti di comunicare ai nostri lettori che il prossimo articolo, in uscita venerdì 21 agosto 2020, sarà di Agostino Abbagnale.
Nonostante la nostra piattaforma abbia come intento quello di evitare le autocelebrazioni evidenziando il firmatario dell’articolo o tutto ciò che possa sembrare auto elogiativo ( il vero scopo è quello di mettere a disposizione della comunità sportiva articoli di qualità) non si poteva evitare di scrivere qualche riga in più su chi ha portato in alto i colori della nostra bandiera.
Nella sezione “gli esperti dicono” vi è una riassuntiva biografia di Agostino ma è da aggiungere che oltre all’immensità come atleta ne posso garantire la grandezza come uomo.
Di poche parole ma pratico nei fatti, un atleta che ha vinto in 3 barche diverse e per chi lavora nel mondo del canottaggio sa cosa vuol dire.
Dotato di uno spiccato senso del confronto è stato definito dagli esperti “il più grande canottiere italiano di tutti i tempi”.
Si potrebbe continuare ma sfocerei nel banale e quindi mi tocca rimandarvi al prossimo articolo con “la calma olimpica” firmato da Agostino Abbagnale.