la differenza tra ciò che è bene e ciò che è male …… anche nello sport!
Come gestire il gap generazionale coi nostri giovani ed aiutarli a crescere al meglio?
Spesso i giovani d’oggi smarriscono la differenza tra ciò che è bene e ciò che è male a causa della moltitudine di stimoli esterni.
A 14-15-16 anni arrivano già i primi segnali di indifferenza emotiva, per cui sembra che un ragazzo non riesca più a provare emozioni di fronte a gesti o a fatti che avvengono.
A quest’età, a molti interessa solo ciò che procura: …
- …una gioia istantanea
- l’adesso e non il futuro
- l’essere bugiardi per ottenere qualcosa
i sentimenti positivi sembrano essere scomparsi e commettere azioni sbagliate appare per loro come una cosa normale e giusta.
Nell’adolescenza, età molto difficile, avviene un’importante crescita emotiva e gli “input” esterni sono più affascinanti dei moniti e degli insegnamenti degli adulti.
I giovani d’oggi si sentono i padroni del mondo e cominciano a chiudersi in sé stessi.
- A scuola spesso si comportano male con gl’insegnanti;
- a casa rispondono ai genitori
- “non ubbidiscono”
- in palestra fanno gli strafottenti
- “non accettano le correzioni dell’allenatore“
- non si impegnano
- “o meglio fanno finta di impegnarsi”.
Il loro mondo è troppo spesso occupato da “cose materiali”:
- il telefonino
- gli amici
- il fare il contrario del normale
- perché è giusto così, il loro “mondo virtuale”
che di certo non sono dimostrazione dell’amore genitoriale, dell’affetto e della stima degl’insegnanti e degli allenatori, che dovrebbe essere la base di ogni processo educativo e che possono sembrare la soluzione al problema.
Come dimenticare il cambiamento nel modo di vestire!
Si dà sempre più importanza all’aspetto esteriore e alle marche all’ultimo grido, mentre prima si badava soprattutto alla personalità dell’individuo.
Agli allenamenti spesso ci si presenta con:
- le scarpe slacciate la bandana
- la fascetta
- i “fantasmini”
una volta si arrivava sempre in orario, ben vestiti e con i calzettoni lunghi fino quasi al ginocchio.
Oltre alle relazioni profondamente rivisitate, anche i luoghi hanno avuto un cambiamento radicale:
- ad esempio prima i parchi e gli oratori erano i luoghi di ritrovo per i giovani
- ora i punti di ritrovo sono i social network.
L’apparente libertà
Un altro fattore fondamentale, non concesso ai giovani nel passato, è l’eccessiva libertà offerta da quei genitori, che non curanti dei rischi a cui i propri figli vanno incontro, rischiano di finire in vere e proprie tragedie.
Infine, negli ultimi anni si è diffusa a dismisura la moda dei “selfie”.
Bisogna,tuttavia, sottolineare che questo fenomeno non riguarda tutto il mondo adolescenziale:
Il loro mondo virtuale
Il “loro mondo virtuale” si trasforma in reale ……… e gli scherzi, le scampagnate con gli amici, le “suonate di campanelli e poi via di corsa, i “cori” e gli sfottò, che hanno reso le adolescenze passate indimenticabili, sembrano ormai aver perso il confronto!
I giovani d’oggi (non tutti, meno male!) si chiudono in un mondo tutto loro, governando il loro stato mentale e cancellando le relazioni con il mondo esterno.
In passato le amicizie venivano instaurate e consolidate con il puro contatto e dialogo, ora il contatto avviene attraverso uno schermo e influenza notevolmente i rapporti tra coetanei, provocando spesso amicizie virtuali, che si rivelano rischiose.
Pur non dimenticando che il “gap generazionale” è sempre esistito, che l’adolescenza di tutti noi è sempre stato un problema per gli adulti di ogni tempo, pare che oggi si sia dilatato a dismisura.
Con il passare del tempo è diminuita la corretta comunicazione che i giovani dovrebbe avere con i genitori, con gl’insegnanti e con gli allenatori, molti giovani non si prendono più le loro responsabilità e non sanno valutare la differenza tra il dare e l’avere,
per loro conta solo l’avere!
Conclusioni
Penso che un buon contributo al miglioramento della situazione potrebbe fornirlo la Scuola e……..tra tutte le materie che si studiano a scuola non ci sono quelle che dovrebbe essere ritenute importanti e fondamentali:
- l’educazione alla crescita;
- l’etica;
- il rispetto delle regole;
- il preoccuparsi delle emozioni dei giovani.
Sono convinto che in un futuro non lontano, si possa riuscire a capire l’importanza di ciò, perché i giovani d’oggi non sono e non possono essere delle “macchine”, ma hanno forti stimoli che bisogna imparare ad alimentare in modo positivo.