Competenze non cognitive

LA SCOPERTA DELL’ACQUA CALDA NELLA SCUOLA ITALIANA

Le “competenze non cognitive” diventano didattica!

Cosa significa che le “competenze non cognitive” diventano didattica?…

…Significa che finalmente nelle scuole italiane si insegnerà come gestire:

  • lo stress,
  • l’empatia,
  • il pensiero critico e creativo

ndr:

finalmente!!!???

Le competenze NON COGNITIVE

Sì del Senato alla proposta di legge che abilita all’utilizzo e alla valorizzazione delle “competenze non cognitive” in ambito scolastico.

E’ una proposta inclusiva che valorizza le competenze extradisciplinari, con l’obiettivo di incrementare le

“life skills”:

ndr:

Ovvero le abilità che portano a comportamenti positivi e che rendono l’individuo capace di adattarsi, di far fronte in maniera efficace alle sfide della vita di tutti i giorni.

A parte il fatto che molti Insegnanti (quelli bravi!) hanno già “in tasca” le “competenze non cognitive”.

Queste competenze se le sono fatte attraverso le conoscenze, con l’esperienza, con l’umiltà, con la perseveranza, frequentando Convegni, Forum e Corsi di formazione, anche perchè si sono accorti che non basta la laurea.

Le domande

Ma scusate un Insegnante “formato”:

ndr:

sic!

  • In Università non dovrebbe già essere in grado di “gestire” il gruppo classe?
  • Non dovrebbe già essere in grado di gestire l’ansia?
  • Di comunicare efficacemente?
  • Di gestire il pensiero critico e creativo?
  • L‘empatia?
  • L’empatia non si insegna, o ce l’hai o non ce l’hai?

Ma cosa mi venite a dire!!!

Praticamente ci si è accorti che fino ad ora non sono stati formati “BENE” gli Insegnanti e allora ecco che saltano fuori dal cilindro “le competenze non cognitive”.

La proposta

La proposta prevede una sperimentazione che sia inclusiva e che valorizzi delle competenze extradisciplinari, con l’obiettivo di incrementare le “life skills” (abilità che portano a comportamenti positivi e che rendano l’individuo capace di adattarsi, di far fronte in maniera efficace alle sfide della vita di tutti i giorni).

Il progetto “pilota” prevede che gli Insegnanti

ndr:

formati??!! da chi??!!

stimoleranno abilità non direttamente legate al processamento delle informazioni

ndr:

bisogna formare, non informare??!!

ma alle caratteristiche individuali, legate agli ambiti emotivi, psicosociali e a caratteristiche di personalità.

In pratica si insegnerà ai bambini, ai ragazzi e agli adolescenti come “saper vivere” stimolando la capacità di come:

  • gestire le emozioni,
  • gestire lo stress,
  • l’empatia

allenando il pensiero creativo e quello critico, cosa assolutamente indispensabile in una società soggetta costantemente agli attacchi di fake news e al peso dell’omologazione.

E poi ancora la capacità di prendere decisioni e risolvere problemi.

ndr:

è una scoperta dell’acqua calda!

Ulteriore domanda

Non pensate che molte famiglie e molti Insegnanti abbiano da tempo intrapreso questa strada?

Sì è vero ci sono Insegnanti (con la i minuscola) che:

  • non sanno gestire il gruppo classe,
  • non sanno insegnare,
  • puniscono,
  • poco empatici,
  • non sanno trasmettere
    • curiosità, interesse ed emozioni.

Forse, prima di dare loro in mano “le chiavi” dell’insegnamento non era meglio fermarli?

Conclusione

La proposta di legge introduce, quindi, l’avvio a partire dal 2023 ad una sperimentazione nazionale triennale per attività finalizzate allo sviluppo delle competenze non cognitive nei percorsi delle scuole di ogni ordine e grado.

Sarà un metodo che recupererà anche i soggetti più difficili e che potrebbe ridurre anche il fenomeno dell’abbandono scolastico.

ndr:

siamo anni luce indietro rispetto agli altri stati europei, come:

– nell’Educazione Fisica (pardon Motoria!) e nei programmi dei Corsi di formazione di molte Federazioni Sportive Nazionali.

prof. Maurizio Mondoni (un Insegnante empatico!)

di Maurizio Mondoni

Imparare ad insegnare

IMPARARE A INSEGNARE E…

…INSEGNARE A INSEGNARE ANCHE NELLO SPORT!

Gli studenti hanno il diritto di avere gli Insegnanti migliori!

Non si può avere il meglio se non si preparano gl’insegnanti al meglio.

Anche nello sport i bambini e i giovani hanno diritto di avere Istruttori e Allenatori migliori.

La tessera non qualifica!

Insegnare è…

…un’arte e come ogni forma d’arte è sinonimo di:

  • passione
  • creatività
  • dedizione
  • condivisione

Un Insegnante, un Istruttore, un Allenatore, esattamente come un artista, mette se stesso, il suo sapere e il suo ingegno a disposizione degli altri (studenti, bambini, giovani), affinché la società esca migliorata dal percorso fatto insieme.

Tutti possono insegnare?

Se un laureato al concorso per entrare di ruolo come Insegnante ha risposto bene ad una prova con domande a crocette, se ha superato la prova scritta ed è stato “un fine dicitore” alla prova orale, può fare l’Insegnante?

Non credo!

Eppure in moltissimi casi è così!

Se un partecipante a un corso di formazione di una Federazione Sportiva è simpatico al Capo Istruttore, se fa quello che vuole lui, se giura che adotterà il metodo di insegnamento che vuole lui (ma poi farà in molti casi il contrario!) può insegnare ai bambini o ai giovani?

capo istruttore
Foto di Mikhail Nilov

Non credo!

Eppure in molti casi è così!

Perché nel mondo della scuola non esiste un Corso di laurea o una specializzazione per diventare Insegnanti?

All’interno di questo corso ci dovrebbero essere molte ore di pratica su come si gestisce un aula, come si gestiscono a livello psicologico gli studenti, come si struttura una lezione efficace, come si utilizzano tutti gli strumenti tecnologici a disposizione, come si comunica, come si entra in empatia con gli studenti.

Perchè nel mondo dello sport non esiste un Corso di tirocinio “vero” anche nei Corsi di Formazione delle Federazioni Sportive che qualifica chi andrà a insegnare?

Si imparerebbe a comunicare con i giovani e i bambini, si imparerebbe veramente a “gestire” il gruppo, si imparerebbe a correggere l’errore, … e chi non è in grado (anche se ha la tessera) non deve più insegnare.

Non tutti possono fare gli Insegnanti!

Se uno studente si è laureato con 110 e lode ho solo dimostrato di essere un bravo studente, non significa assolutamente che ha le carte per fare l’Insegnante!!

Per non parlare del sostegno, con un corso di 400 ore “tutti” sono in grado di gestire delle persone “speciali”.

studente
Foto di cottonbro

Incredibile!

Se gli studenti sono valutati a fine anno, lo devono essere anche gli Insegnanti e se un Insegnante non è stato giudicato all’altezza per insegnare, non può essere riconfermato.

Non tutti possono fare gli Istruttori e gli Allenatori!

Non basta un corso di formazione di 20 ore (anche se biennale) per avere la “licenza d’insegnare”.

Rinnovare la tessera ogni anno per continuare a insegnare non è abbastanza!

Ci vuole ben altro!

Chi non è capace non deve più insegnare!

La scuola italiana

Purtroppo la scuola italiana e l’Università è basata solo sui voti e gli studenti la vivono solo come obbligo, non si ricordano quasi niente di quello che studiano perché l’obiettivo è prendere un voto!

Le Federazioni Sportive
Federazioni sportive
Foto da Agi

Seguire un corso di formazione per avere la tessera non basta, dobbiamo avere Istruttori e Allenatori preparati, competenti!

VOLTIAMO PAGINA!

Studenti migliori con Insegnanti migliori!

Bambini e giovani migliori con Istruttori e Allenatori competenti!

“Le crisi di insegnamento non sono crisi di insegnamento; sono crisi di vita. Una società che non insegna è una società che non si ama, che non si stima; e questo è precisamente il caso della società moderna”. (Charles Peguy)

di Maurizio Mondoni